Storia
Fu l’ultima parrocchia a staccarsi da Cossila San Grato e comprende i cantoni Ronco e Cavallo. Già all’inizio del ‘600 vi era una chiesetta dedicata a San Rocco sorta dopo la peste del 1599. Il più antico documento in cui si parla della chiesa dedicata a San Giovanni Battista è un testamento del 1628. In questo oratorio nel 1712 viene fondata una confraternita intitolata al SS. Nome di Gesù. Il monogramma lo si trova sul portale della chiesa e sulla porta del campanile. La confraternita che aveva come divisa un camice bianco divenne ben presto così potente che rimase l’unica amministratrice della chiesa fino all’erezione della parrocchia. Dopo lo smembramento della parrocchia del Favaro anche gli abitanti di San Giovanni iniziarono le suppliche presso il vescovo Bollati, prima la chiesa venne eretta come succursale di Cossila San Grato con la presenza di un cappellano e poi il 31 dicembre 1835 il vescovo Losana la erigeva in parrocchia
Chiesa parrocchiale
Il primo oratorio settecentesco fu più volte allungato sia verso il coro sia verso l’atrio, costruito poi nei gusti neoclassici nel 1843 su progetto dell’arch. Gaspare Maggia. L’aspetto interno mantiene il suo classico aspetto secentesco, la decorazione interna della chiesa è del pittore Bonom e porta la data 1936. Da sottolineare il bel dossale nel coro in legno scolpito (opera probabile di un Sarpentiere del sec. XVIII) con la pregevole opera pittorica del Battesimo di Gesù che porta solo una data 1678 e quella di un ipotetico restauro o adattamento nella cornice attuale (1864). Nel 1936 quando viene costruito l’altare maggiore attuale e dopo i lavori degli anni ‘70 il complesso trova la sua sistemazione attuale. La cornice e la tela sono stati sottoposti ad attento e complesso restauro nel 2009-2010.
Notevoli le due statue di vescovi (San Grato e un vescovo non identificato) poste sull’altare maggiore, forse opera di uno scultore vercellese non identificato dell’inizio del XVIII secolo, anch’esse sottoposte a restauro negli anni 2008-2009 con il contributo del DOCBI.
La balaustra di marmo del presbiterio è di Stefano Catella (1833) così anche il fonte battesimale, il portale di ingresso è un’opera del Serpentiere (1766) come pure l’armadio della sacrestia. La chiesa conserva una bella immagine della Madonna del Rosario (XVIII sec) acquistata a Torino.
L’organo è uno strumento costruito dalla casa Camillo Guglielmo Bianchi nel 1865. Purtroppo non più funzionante da parecchi decenni.
Il campanile è stato innalzato nel 1772 e ultimato su progetto dell’arch Maggia dopo il 1785
Parroci
I parroci | Dal | Al |
Pietro Marchisetti di Biella | 1836 | 1846 |
Giacomo Cavagna di Vegliomosso | 1847 | 1903 |
Pietro Bozzalla di Castagnea | 1904 | 1947 |
Mario Maggia di Chiavazza | 1947 | 2000 |
Aldo Bolengo di Candelo | 2000 | 2002 (amministratore parrocchiale) |
Paolo Boffa Sandalina di Andorno | 2002 |